ANBI: Il rischio zero non esiste? Di fronte ai cambiamenti climatici è necessario aumentare la resilienza del territorio
06-07-2018 10:35 - News Generiche
Il presidente ANBI, Francesco Vincenzi
Di fronte alla variabilità climatica, che sta caratterizzando l´estate italiana ed ai violenti fenomeni meteorologici che hanno colpito Moena in Trentino, ma anche Torino e la provincia di Milano, l´Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle acque Irrigue (ANBI) rilancia, all´indomani della propria Assemblea, a cui hanno preso parte per il Consorzio di Bonifica dell´Ufita, il presidente Francesco Vigorita e il direttore Elziario Grasso, la necessità di un Piano di manutenzione straordinaria del territorio.
Fonte: Ufficio stampa
"Di fronte al consolidamento dei cambiamenti climatici, dobbiamo aumentare la capacità di resilienza delle comunità. Adeguare, in particolare le aree urbanizzate, alla estremizzazione degli eventi atmosferici è la più grande opera pubblica di cui il Paese necessita, capace di dar vita a migliaia di posti di lavoro." A ribadirlo è Francesco Vincenzi, presidente di ANBI.
Il solo Piano ANBI 2017 per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, redatto sulla base dell´esperienza dei consorzi di bonifica (la prossima edizione sarà resa nota dopo l´estate in relazione alla prossima Legge di Stabilità), prevedeva 3.709 interventi per un importo complessivo di quasi 8 miliardi di euro, finanziabili con mutui quindicennali.
"Alcuni di questi interventi – prosegue il presidente di ANBI – sono ricompresi in quel miliardo e 300 milioni a disposizione per infrastrutture idrauliche e fermi nei meandri burocratici. Auspichiamo che la conclusione della positiva esperienza di #italiasicura non comporti ulteriori rallentamenti."
L´attuazione del Piano ANBI creerebbe circa 50.000 nuovi posti di lavoro; ad esso va aggiunto il Piano Nazionale Invasi, per cui sono previsti, nella Legge di Stabilità, 50 milioni annui per un quinquennio.
"E´ giusto però ricordare - conclude Massimo Gargano, direttore generale di ANBI – che il rischio idrogeologico zero non esiste soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici. Purtroppo, dobbiamo imparare a convivere con eventi dalle caratteristiche monsoniche, perché non è economicamente sostenibile attrezzarsi contro fenomeni di rara violenza e dall´impossibile previsione, come accaduto a Moena dove sono caduti 130 millimetri di pioggia in poco tempo su un territorio circoscritto. Sarebbe già importante avere a disposizione adeguate risorse per aprire cantieri, migliorando la resilienza contro eventi prevedibili e con tempi di ritorno calcolabili nel lasso di qualche decennio."
Fonte: Ufficio stampa